Truffa del falso recupero fondi: cos’è, come funziona e come difendersi dalle recovery scam crypto

Le truffe di falso recupero fondi, conosciute anche come recovery scam, rappresentano una delle insidie più diffuse e pericolose del mondo delle criptovalute. Si tratta di raggiri che prendono di mira persone già colpite da una precedente truffa, promettendo di recuperare il denaro perso. È una seconda vittimizzazione: chi ha subito un danno si trova nuovamente esposto al rischio di ulteriori perdite.

Sono particolarmente pericolose perché sfruttano la fragilità emotiva e la speranza di chi ha visto andare in fumo i propri risparmi. I criminali si presentano come avvocati, investigatori o rappresentanti di autorità, fornendo documenti falsi e simulando attività di recupero inesistenti. Con richieste economiche progressive riescono a sottrarre altro denaro senza mai restituire quanto promesso.

La nostra esperienza in questo campo deriva non solo dall’assistenza a singoli truffati, ma anche dalla preparazione di relazioni tecniche per Giudici Tutelari, per soggetti fragili come minori o persone con amministrazione di sostegno. Questa competenza ci permette di aiutare chiunque sia vittima a capire cosa è accaduto, sporgere denuncia e, ove possibile, tentare un recupero concreto dei fondi.

Come funziona la truffa del falso recupero fondi

Il meccanismo delle truffe di falso recupero fondi è strutturato in modo da colpire nuovamente chi ha già perso denaro in una prima truffa. I criminali sfruttano banche dati illegali, forum online o semplicemente i social network per individuare le vittime e ricontattarle. Non si tratta quindi di azioni casuali, ma di schemi ben pianificati, costruiti per massimizzare le probabilità di successo.

Dalla vittima iniziale al nuovo raggiro

Il passaggio dalla prima truffa a quella di recovery avviene spesso senza che la vittima se ne accorga. Chi è stato ingannato da una piattaforma di investimento fraudolenta o ha perso criptovalute attraverso uno schema Ponzi diventa un bersaglio privilegiato. I truffatori fanno leva sulla disperazione e sulla voglia di “rifarsi” del malcapitato, presentandosi come la soluzione definitiva al problema. In realtà, l’obiettivo è solo quello di estorcere altro denaro, aggravando ulteriormente le perdite.

Le promesse tipiche dei finti avvocati o investigatori

Il linguaggio utilizzato da chi architetta queste truffe è studiato nei minimi dettagli. I criminali si fingono avvocati esperti in diritto penale informatico, investigatori con accesso a strumenti blockchain avanzati o rappresentanti di autorità internazionali. Le promesse sono sempre molto convincenti: fondi bloccati ma recuperabili in pochi giorni, procedure legali già avviate, contatti diretti con tribunali o procure. In realtà, nulla di quanto viene detto ha un riscontro reale. Ogni fase è finalizzata a richiedere somme di denaro per presunte spese legali, tasse di sblocco o procedure burocratiche.

Gli strumenti usati (email, Telegram, siti fake, LinkedIn)

Per dare credibilità al raggiro vengono utilizzati strumenti digitali di facile accesso e apparentemente professionali. Email con loghi istituzionali, profili LinkedIn costruiti ad arte, gruppi Telegram e WhatsApp che simulano community di supporto, siti web ben curati che imitano studi legali o enti ufficiali. A tutto questo si aggiungono documenti falsificati, contratti e persino finte ricevute bancarie. L’insieme di questi elementi ha lo scopo di rassicurare la vittima, convincerla a fidarsi e a compiere il passo successivo: effettuare un pagamento.

Le fasi della truffa

Le recovery scam seguono uno schema ricorrente, che si ripete con poche varianti. Comprendere queste fasi è fondamentale per riconoscere in tempo i segnali e interrompere il contatto prima che sia troppo tardi.

Individuazione della vittima (database, forum, social)

I truffatori non scelgono le loro vittime a caso. Utilizzano database illegali che contengono i nominativi di persone già cadute in truffe finanziarie o crypto, spesso completi di email, numeri di telefono e importi persi. In altri casi monitorano forum specializzati, gruppi Telegram o discussioni social dove gli utenti dichiarano apertamente di essere stati truffati. Questi contatti diventano l’elenco privilegiato da cui attingere per nuove frodi.

Primo contatto e costruzione della fiducia

Una volta identificata la vittima, parte il primo approccio. Può trattarsi di un’email dall’aspetto professionale, di un messaggio diretto su LinkedIn o di una chiamata da un numero internazionale. I criminali si presentano come avvocati, consulenti legali o esperti blockchain con il compito di aiutare la vittima a recuperare i fondi perduti. Per rafforzare la credibilità mostrano documenti falsi, citano norme reali o fanno riferimento a presunte collaborazioni con autorità giudiziarie.

Le richieste di denaro “a step” (commissioni, tasse, costi extra)

Il cuore della truffa è rappresentato dalle richieste economiche. Quasi mai il denaro viene chiesto subito in grandi somme: i criminali preferiscono procedere a piccoli passi, con una sequenza di pagamenti apparentemente giustificati. Prima una commissione iniziale per avviare la pratica, poi tasse di sblocco o costi legali, quindi ulteriori spese legate a complicazioni improvvise. Ogni richiesta è costruita in modo da sembrare plausibile, mentre in realtà non corrisponde a nessun procedimento reale.

L’escalation finale e la sparizione

Dopo aver ottenuto quanto più possibile, i truffatori portano la pressione al massimo. Le richieste diventano più onerose, l’urgenza più pressante, la narrazione più drammatica. Quando la vittima non è più in grado o disposta a pagare, i contatti si interrompono improvvisamente. In alcuni casi i criminali cancellano ogni traccia, in altri tentano persino un nuovo raggiro a distanza di mesi, fingendo di essere un diverso soggetto che “indaga” sulla truffa precedente.

Per chi riconosce in queste fasi una situazione vissuta in prima persona è fondamentale agire subito, interrompendo i pagamenti e raccogliendo tutte le prove disponibili. È il primo passo per difendersi e tentare di recuperare almeno in parte quanto perduto.
Scopri come agire subito se sei stato truffato

Come riconoscere un falso recupero fondi

Sapere riconoscere per tempo una recovery scam è il modo più efficace per evitarla. Anche quando la comunicazione appare credibile e supportata da documenti o siti web ben costruiti, esistono sempre segnali d’allarme che possono far comprendere che si tratta di un raggiro.

Segnali d’allarme (linguaggio, urgenza, richieste di pagamento)

Il primo campanello d’allarme è il linguaggio utilizzato. I truffatori fanno leva sull’urgenza, affermando che i fondi possono essere recuperati solo entro una finestra temporale molto ristretta. Creano pressione psicologica con frasi che invitano a “non perdere l’occasione” o a “decidere subito”.
Un altro segnale ricorrente è la richiesta anticipata di denaro. Viene giustificata come spesa necessaria per avviare la pratica, per pagare presunte tasse di sblocco o per coprire costi legali. In realtà, nessun vero professionista serio o incaricato da un’autorità chiede pagamenti in anticipo per “recuperare” somme già perdute.

Verifiche rapide che chiunque può fare (sito, P.IVA, ordine professionale)

Anche senza competenze specifiche è possibile fare alcune verifiche che smascherano rapidamente un falso recupero fondi.
Un sito web apparentemente professionale va controllato con attenzione: verificare chi lo gestisce, da quanto tempo è online e se contiene riferimenti concreti a un indirizzo fisico e a una partita IVA valida.
Se l’interlocutore si presenta come avvocato, è sufficiente consultare l’albo degli avvocati per capire se il nominativo esiste davvero e se è iscritto regolarmente. Lo stesso vale per investigatori privati o consulenti che affermano di operare sotto autorizzazioni ufficiali.
Un controllo rapido di questo tipo spesso basta a smascherare chi tenta di mascherarsi dietro una facciata credibile.

Per chi non vuole rischiare e preferisce affidarsi a professionisti reali, è importante rivolgersi subito a esperti che possano guidare con chiarezza e senza costi nascosti. Scopri il nostro servizio di tutela dalle truffe

Cosa fare se sei vittima

Chi cade in una recovery scam non deve sentirsi colpevole: queste truffe sono studiate nei minimi dettagli per manipolare la vittima e approfittare della sua vulnerabilità. Quello che conta è reagire in modo rapido e corretto, senza lasciarsi paralizzare dalla vergogna o dalla paura.

Azioni immediate (sospendere pagamenti, salvare prove, cambiare credenziali)

La prima regola è interrompere immediatamente ogni pagamento. Non bisogna mai cedere ad ulteriori richieste, nemmeno se presentate come “l’ultimo passo” prima della restituzione dei fondi.
È poi fondamentale raccogliere e conservare tutte le prove disponibili: email ricevute, screenshot di chat e siti web, ricevute di bonifico o transazioni crypto, numeri di telefono e nominativi utilizzati.
Infine, vanno cambiate senza ritardo tutte le credenziali di accesso a conti bancari, exchange e wallet, così da prevenire ulteriori accessi non autorizzati.

Denuncia alla Polizia Postale

Una volta messe in sicurezza le informazioni, il passo successivo è la denuncia. In Italia l’autorità competente è la Polizia Postale, che dispone di reparti specializzati in crimini informatici e truffe legate alle criptovalute. Presentare una denuncia-querela è essenziale non solo per avviare un’indagine, ma anche per avere titolo giuridico qualora si renda possibile recuperare parte dei fondi.
Alla denuncia vanno allegati tutti i materiali raccolti, così da consentire alle autorità di tracciare più facilmente i flussi di denaro o crypto.

Possibilità legali di recupero (quando realistiche)

Non sempre è possibile recuperare concretamente i fondi persi. Molto dipende da come sono stati trasferiti i capitali, dal livello di anonimato garantito dagli strumenti usati e dalla cooperazione internazionale. In alcuni casi, se i fondi transitano per exchange regolamentati, è possibile ottenere il congelamento degli account e attivare procedure di sequestro. In altri, purtroppo, i capitali spariscono in circuiti difficilmente raggiungibili.
Per questo motivo è importante avere il supporto di professionisti in grado di valutare caso per caso la fattibilità del recupero, evitando ulteriori illusioni e perdite di tempo.

Se ritieni di essere stato truffato e vuoi capire quali passi compiere subito, puoi richiedere supporto diretto attraverso il nostro servizio dedicato.

Aspetti legali in breve

Le recovery scam non sono soltanto raggiri online: integrano precise fattispecie di reato che possono essere perseguite penalmente. Comprendere il quadro giuridico permette di inquadrare correttamente la gravità del fenomeno e di muoversi con gli strumenti legali adeguati.

I reati coinvolti (truffa, sostituzione di persona, riciclaggio)

Il reato base è la truffa (art. 640 c.p.), che si configura quando, mediante artifici o raggiri, una persona induce un’altra in errore traendone un profitto economico. Nelle recovery scam spesso ricorrono anche aggravanti specifiche, come il danno di rilevante entità o la serialità della condotta.
Si aggiunge spesso la sostituzione di persona (art. 494 c.p.), poiché i truffatori si presentano come avvocati, investigatori o funzionari pubblici.
In presenza di operazioni di reimpiego dei proventi, può inoltre configurarsi il riciclaggio (art. 648-bis c.p.), specialmente quando le somme sottratte vengono convertite in criptovalute o movimentate su circuiti internazionali per renderne più complessa la tracciabilità.

Sequestro e tracciamento crypto: cosa dice la legge italiana

La giurisprudenza italiana ha chiarito che le criptovalute, pur non avendo corso legale, possono essere oggetto di sequestro preventivo quando collegate a un reato. Negli ultimi anni la Cassazione ha confermato la legittimità del sequestro di wallet digitali, a condizione che vi sia un nesso diretto tra i fondi e l’attività criminosa.
Quanto alla tracciabilità, la natura pubblica della blockchain rende possibile seguire i flussi delle transazioni, anche se l’anonimato relativo di certi strumenti e l’uso di exchange non regolamentati costituiscono un ostacolo. Le indagini di cryptocurrency forensics consentono comunque di ricostruire percorsi e individuare punti di conversione verso il sistema bancario tradizionale.

Cooperazione internazionale: limiti e possibilità

Le recovery scam hanno quasi sempre una dimensione transnazionale. Per questo motivo è indispensabile il ricorso a forme di cooperazione giudiziaria internazionale. Eurojust e Interpol svolgono un ruolo centrale nel coordinamento delle indagini, mentre attraverso i trattati di mutua assistenza legale (MLAT) è possibile ottenere scambio di prove e informazioni da altri Paesi.
Tuttavia, la cooperazione incontra ancora limiti pratici: giurisdizioni che non collaborano, exchange situati in Paesi extra UE, difficoltà nell’eseguire sequestri rapidi. Per questo è essenziale che la vittima si affidi tempestivamente a professionisti che possano interfacciarsi con le autorità competenti e valutare le reali possibilità di intervento.

Prevenzione

La prevenzione è l’arma più efficace contro le truffe di falso recupero fondi. Sapere cosa aspettarsi, come si muovono i criminali e quali controlli compiere prima di affidarsi a qualcuno riduce drasticamente le probabilità di cadere in una doppia truffa.

Come evitare una doppia truffa

Il primo passo è diffidare da chi promette risultati rapidi e garantiti. Nessun professionista serio può assicurare il recupero totale e immediato di fondi persi in una truffa crypto, soprattutto se i capitali sono transitati in circuiti esteri o non regolamentati.
Altro elemento fondamentale è la trasparenza: un avvocato o un consulente legittimo fornisce sempre riferimenti verificabili, un contratto scritto e non richiede pagamenti in anticipo senza un quadro chiaro delle attività che verranno svolte.
Infine, non bisogna lasciarsi trascinare dall’urgenza o dalla pressione psicologica. Fermarsi, riflettere e chiedere un parere esterno è spesso sufficiente per evitare di cadere nel raggiro.

Checklist pratica da seguire prima di affidarsi a qualcuno

  • Verificare il nominativo sull’albo professionale (avvocati, investigatori, consulenti autorizzati).
  • Controllare che sul sito web siano indicati indirizzo fisico, partita IVA e dati societari validi.
  • Diffidare di chi chiede pagamenti anticipati senza un contratto scritto.
  • Analizzare il linguaggio utilizzato: urgenza, garanzie assolute o pressioni emotive sono segnali d’allarme.
  • Conservare sempre copie di email, messaggi e documenti ricevuti, anche solo per eventuali verifiche successive.
  • Richiedere un parere a un professionista indipendente prima di versare denaro.

Applicare questi semplici accorgimenti può fare la differenza tra cadere di nuovo vittima e difendere i propri risparmi. Se vuoi avere un supporto concreto e sicuro per valutare la tua situazione, puoi rivolgerti al nostro servizio dedicato alla tutela dalle truffe.

Conclusioni

Le truffe di falso recupero fondi sono in costante crescita perché fanno leva su due fattori: la diffusione sempre più ampia delle criptovalute e la fragilità emotiva di chi ha già subito una perdita. I criminali sanno che chi è stato colpito da una prima frode spesso è disposto a credere a chiunque offra una speranza di recupero, ed è proprio su questo bisogno che costruiscono i loro raggiri. La combinazione di tecniche di social engineering, siti web credibili e comunicazioni ben studiate rende queste truffe difficili da riconoscere per chi non ha esperienza specifica.

Per questa ragione è fondamentale rivolgersi a professionisti veri, con competenze documentate in materia legale e finanziaria. Un avvocato penalista o un consulente esperto può aiutare non solo a comprendere cosa sia accaduto, ma anche a individuare le azioni corrette da intraprendere: dalla denuncia alle autorità, alla raccolta delle prove, fino alla valutazione delle effettive possibilità di recupero.

Affidarsi a figure improvvisate o a presunti esperti trovati online rischia di aggravare ulteriormente le perdite. La tutela passa dalla competenza, dalla trasparenza e dalla capacità di affrontare il problema con strumenti legali concreti.

Se pensi di essere stato vittima di una truffa o vuoi prevenire il rischio di cadere in un falso recupero fondi, puoi richiedere il nostro supporto specializzato.

CONTENUTI

Quello che non puoi perderti:

  1. Iscriviti alla mia Newsletter. Ogni settimana ti invierò le news dei mercati finanziari oltre che i miei consigli e le strategie che mi hanno permesso di vivere libero.

  2. Inizia a studiare gratuitamente. Studia sulla mia piattaforma di educazione finanziaria, per diventare un investitore consapevole.

  3. Richiedi un Check-Up. Scopri se stai investendo correttamente oppure se c’è qualcosa da cambiare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tabella dei Contenuti

  • I nostri clienti ci referenziano.
  • I nostri buoni clienti ci referenziano spesso.
  • I nostri migliori clienti ci referenziano di continuo.
  • Ci aspettiamo del passaparola da te.
  • Apprezziamo molto il passaparola e la segnalazione clienti.
  • Il tuo passaparola aiuta a promuovere l’educazione finanziaria in Italia. 
  • New Digital Finance è un’orgogliosa sostenitrice di “Be Money Smart” progetto di VIK School che intende offrire un corso di economia e finanza etica gratuito a 250.000 studenti entro la fine del 2025.
  • Le persone che arrivano a noi tramite passaparola sono trattate bene.
  • Riceverai solo feedback positivi e ringraziamenti da parte di coloro che ci presenterai.
  • NON fare passaparola e non segnalarci clienti è strano e inappropriato. Dovresti sentirti in colpa per questo ;).
  • Esistono diversi motivi per cui le persone decidono di affidarsi a noi, non esiste solo il motivo che ti ha portato qui. Tienilo ben a mente.
  • La maggior parte delle persone non ha la minima idea di come trovare una persona/azienda affidabile e di qualità nel nostro settore, quindi stai fornendo un grande servizio ai tuoi conoscenti presentandoli a noi.
  • E’ facile segnalarci clienti ed è semplice far arrivare le giuste informazioni nelle mani delle persone a cui pensi possiamo essere utili.
  • Ti aiutiamo e ti indirizziamo noi su come effettuare il passaparola. Basta chiedere.
  • Non rischi di fare brutta figura, ogni rischio è assunto da noi, offriamo garanzia soddisfatto o rimborsato su quasi tutti i nostri prodotti.

Ricevi informazioni

Il corso che stai cercando attualmente non è disponibile.
Compila il form per ricevere informazioni in anteprima e scoprire le offerte a te riservate

Ricevi informazioni

Il corso che stai cercando attualmente non è disponibile.
Compila il form per ricevere informazioni in anteprima e scoprire le offerte a te riservate