Negli ultimi anni, insieme alla crescita del mercato delle criptovalute, sono aumentate anche le truffe online. Gli scammer sfruttano nomi conosciuti e credibili per ingannare le persone, e uno dei casi più recenti riguarda CoinMarketCap.
CoinMarketCap è una piattaforma molto famosa, utilizzata ogni giorno da milioni di utenti per controllare i prezzi e la capitalizzazione delle criptovalute.
Ma attenzione: non è un exchange, non è un wallet, non custodisce denaro o Bitcoin. Nonostante questo, molti truffatori fanno credere alle vittime di avere fondi bloccati su CoinMarketCap e cercano di farsi pagare per “sbloccarli”.
In questo articolo vediamo come funziona la truffa, con esempi concreti, e quali sono i segnali per riconoscerla e difendersi.
Come funziona la truffa di Coinmarketcap
Il meccanismo della truffa è sempre simile. La vittima viene contattata da finti consulenti, avvocati o sedicenti uffici finanziari che dichiarano di aver trovato fondi a suo nome bloccati su CoinMarketCap.
A volte parlano di Bitcoin, altre volte di cifre in dollari già disponibili sul presunto conto.
Il passo successivo è la richiesta di un pagamento per “sbloccare” queste somme. La scusa più comune è l’obbligo di versare una percentuale — di solito intorno al 5% del capitale — presentata come requisito legato a normative antiriciclaggio o direttive europee.
Si tratta però di un inganno: su CoinMarketCap non possono esistere fondi da prelevare, perché la piattaforma serve solo a mostrare quotazioni e, al massimo, a tracciare un portafoglio in modo manuale. In altre parole, quei soldi non esistono: l’unico scopo dei truffatori è convincere la vittima a pagare ancora.
Questa tecnica è nota anche come truffa del recupero: dopo una prima frode, si promette alla vittima di recuperare il capitale perduto, ma in realtà le si chiede solo di versare altri soldi.
Esempi reali di messaggi truffaldini
Per capire meglio come operano questi scammer, riportiamo alcuni estratti di messaggi ricevuti da persone contattate con questa truffa.
Un esempio tipico:
“Sono stato contattato telefonicamente per recuperare capitale bloccato, 0,97 Bitcoin. Mi dicono che ora questo capitale è su CoinMarketCap, registrato a mio nome e protetto da procedure legali. Per trasferirlo su un conto bancario, mi chiedono di versare un deposito pari al 5% del capitale in base a una direttiva europea antiriciclaggio.”
Oppure:
“Attualmente mi dice $52.858,11, sono reali o è una bufala? Grazie.”
E ancora:
“Uno studio legale inglese mi ha suggerito di fare una transazione dal mio account Binance per trasferire Bitcoin da CoinMarketCap. Ma la cosa mi insospettisce.”
Questi esempi mostrano bene la strategia dei truffatori: far credere che esistano fondi bloccati, citare normative inesistenti e creare urgenza per spingere la vittima a pagare. In realtà, si tratta di soldi mai esistiti.
Come riconoscere la truffa e difendersi
Ci sono alcuni segnali chiari che permettono di riconoscere subito la truffa “CoinMarketCap”:
- CoinMarketCap non custodisce denaro: è solo una piattaforma informativa per monitorare prezzi e, al massimo, per tracciare manualmente un portafoglio. Non può contenere Bitcoin o dollari “bloccati”.
- Nessuna banca o autorità seria chiede denaro per sbloccare fondi: se qualcuno vi chiede un deposito o una percentuale per liberarli, è un segnale certo di truffa.
- Normative inventate: riferimenti a direttive europee, antiriciclaggio o fantomatici “dipartimenti finanziari” servono solo a dare parvenza di credibilità.
- Pressioni psicologiche: i truffatori usano toni urgenti, parlano di procedure legali in corso o di rischi di perdere i soldi, così da spingervi a pagare in fretta senza riflettere.
La regola è semplice: se qualcuno vi dice che avete soldi su CoinMarketCap e che per recuperarli dovete pagare, significa che siete davanti a una truffa al 100%.
Cosa fare e conclusione
Se siete stati contattati con uno di questi messaggi, la prima regola è semplice: non pagate nulla. Non esistono fondi da sbloccare su CoinMarketCap, quindi qualsiasi richiesta di deposito è solo un modo per farvi perdere altro denaro.
Evitate inoltre di fornire documenti, credenziali o informazioni personali: i truffatori potrebbero usarli per altre frodi. Il passo corretto è segnalare il tentativo alla Polizia Postale o alle autorità competenti.
Ricordate sempre questa regola d’oro: se vi chiedono soldi per sbloccare soldi, è una truffa.
Proteggersi significa informarsi e non cadere in queste trappole.
Se avete dubbi o se siete già stati vittima di un raggiro, potete approfondire e trovare supporto qui:
👉 Basta Truffe