Il prezzo medio di carico è la media ponderata dei prezzi pagati per l’acquisto di un asset in più riprese.
Ad esempio magari può capitare che utilizzi il PAC come strategia di investimento, entrando nei mercati dilazionando i vari acquisti.
Magari fai un acquisto a Gennaio, uno a Febbraio, e cosi via.
Se compri 100 quote di un ETF a 10 euro l’una (a Gennaio ad esempio), e poi altre 80 quote a 15 euro l’una (a Febbraio ad esempio)… ti ritrovi che a Gennaio hai speso 1000 euro (100 x 10), e a Febbraio hai speso 1200€ ( 80 x 15).
in totale per ora hai quindi investito 2200€ (1000€ a Gennaio e 1200€ a Febbraio) e ti ritrovi in portafoglio 180 quote (100 + 80) di questo ETF.
Se desideri sapere ora quale è il PMC, ossia il prezzo medio di carico per questo ETF, basterà fare:
importo investito / numero quote totali in possesso
Quindi nel nostro caso
2200/180 = 12.2€
Ora la differenza del prezzo medio di carico (PMC) con il prezzo di vendita ci darà la nostra plusvalenza realizzata.
Calcolo PMC e valori fiscali
Il prezzo medio di carico rappresenta anche il prezzo medio fiscale da contrapporre al prezzo di vendita per determinare la plusvalenza da tassare.
N.B. Alcune banche es Fineco, calcolano il PMC a fine giornata con questo ordine…
prima si contabilizzano gli acquisti e successivamente le vendite per determinare il prezzo medio di carico.
In altre parole con fineco a fine giornata sulle operazioni fatte più volte nello stesso giorno considerano prima tutti gli acquisti e dopo tutte le vendite.
esempio ho 1000 quote di xyz in carico a 10 euro.
vendo le 1000 quote a 8 euro poi ricompro 1000 quote a 6 euro
risultato, alla fine mi troverò con 1000 quote in carico a 8 euro.
ora, potrebbe sembrare una cosa sfavorevole, ma se ci pensi non lo è, in quanto ti ritrovi in carico a 8 euro titoli che hai effettivamente pagato 6 euro, quindi in caso di plusvalenza futura pagherai meno tasse.
3 risposte
buonasera
nel suo articolo indica che il tenere conto, per operazioni nella stessa giornata, prima degli acquisti e poi delle vendite, per la determinazione del prezzo medio di carico, sia una modalità scelta dalle banche. Ciò che vorrei capire è se sia una procedura di comodo o se sia effettivamente corretta ed in tal caso perchè
La ringrazio
Chi è così gentile da spiegarmi in modo semplice il costo aggiuntivo dovuto da questo “pmc”? Porto il mio esempio concreto: ho acquistato (così per gioco) 10 azioni di una azienda che i giornali di finanza hanno elencato tra le peggiori. Il prezzo di mercato al momento della mia richiesta (una sola richiesta per 10 azioni e non più richieste reiterate) era 2,77€ e nell’arco della giornata non ha mai superato quel prezzo (chiudendo poi a 2,74€). Il PMC è stato calcolato a 4,67€ (non capisco come). Il risultato è che al prezzo di 2,77€ l’una ho comprato 10 azioni ma mi sono costate 46,70€ (quando io contavo di spendere non più di 30€ per questo “gioco”). Il tutto fatto con Fineco. Chi mi spiega com’è che funziona? Cioè io compro ad un prezzo e poi pago ad un altro di cui non ho alcun controllo? Non c’è mancanza di trasparenza?
Le banche includono le commissioni (i loro costi) nel computo finale, quindi ecco che 10 azioni a 2,77€ l’una fa 27,7€ ma se abbiamo un costo minimo fisso di 20€ ad operazione ecco che quei 10 titoli ci verranno a costare 27,7+20=47,7€ con un costo medio ad azione di 4,77, cioè circa il doppio.
Bisogna stare attenti ai costi che la banca offre che spesso sono 0,0X% con un minimo di XX€.
Sta a noi fare il calcolo delle quote minime da acquistare ad ogni azione per arrivare coprire la commissione così da portare la % di costo al minimo possibile.
In finanza ciò che conta è la percentuale non il valore assoluto !