A Chi Denunciare una Truffa Online: Tutti i Passaggi e Contatti Utili

Se stai leggendo questo articolo, è probabile che tu abbia appena scoperto di essere stato vittima di una truffa online, o che tu abbia il forte sospetto di esserlo. In queste situazioni, la velocità è essenziale. Ogni ora che passa può ridurre le possibilità di bloccare il danno, recuperare i fondi o evitare ulteriori conseguenze. In questa sezione trovi le azioni più urgenti da intraprendere subito, senza esitazioni.

Blocca subito il mezzo di pagamento utilizzato

Se hai trasferito denaro tramite bonifico bancario, carta di credito o app di pagamento, il primo passo è contattare immediatamente la tua banca o il tuo istituto di pagamento. Spiega la situazione e richiedi il blocco della carta o dell’operazione. In alcuni casi è ancora possibile revocare un bonifico se sei entro le prime ore dall’operazione. Più passa il tempo, più sarà difficile recuperare i fondi.

Raccogli e conserva tutte le prove

Ogni screenshot, email, chat WhatsApp o Instagram, numero di telefono o IBAN ricevuto può fare la differenza. Non cancellare nulla. Se hai parlato con il truffatore o hai cliccato su link sospetti, salva tutto in una cartella ordinata. Servirà per la denuncia e per eventuali contestazioni alla banca o ai portali coinvolti.

Non rispondere più al truffatore

Qualsiasi ulteriore contatto con chi ti ha ingannato potrebbe peggiorare la situazione. In molti casi, dopo aver sottratto denaro, i truffatori cercano di recuperare altro fingendo di aiutarti o offrendoti fantomatici rimborsi. Blocca ogni numero e account sospetto, ma non cancellare le conversazioni.

Fai subito una segnalazione ufficiale

Ti spiegheremo come fare denuncia nel prossimo capitolo, ma è importante sapere che non è necessario aspettare giorni per agire. Alcune piattaforme, come la Polizia Postale, permettono di avviare una segnalazione online. In alternativa, puoi recarti in caserma. Anche i portali (come Subito, Vinted, Facebook, Instagram, Binance, Poste, ecc.) hanno moduli per segnalare truffe: usali subito per far chiudere l’account truffaldino ed evitare che altre persone cadano nella stessa trappola.

Attiva il nostro servizio professionale di assistenza contro le truffe

Se hai bisogno di supporto personalizzato, possiamo aiutarti. Il nostro team analizza il caso, ti assiste nella denuncia e ti guida passo passo per cercare di recuperare il maltolto. Qui trovi tutte le informazioni sul servizio “Basta Truffe”:

In sintesi: cosa fare subito

  • Contatta la banca e blocca i pagamenti
  • Raccogli ogni prova
  • Non rispondere più al truffatore
  • Segnala subito l’accaduto alle autorità e alle piattaforme
  • Se vuoi un supporto esperto, possiamo aiutarti

A chi sporgere denuncia per una truffa online

Dopo aver messo in sicurezza i tuoi dati e bloccato i pagamenti, il passo più importante è sporgere denuncia. Farlo non serve solo a cercare di recuperare quanto perso, ma anche a far partire un’indagine formale e proteggere altri utenti da truffatori seriali. In questa sezione vediamo dove e come presentare una denuncia, quali canali usare e quali documenti ti servono.

Polizia Postale: il punto di riferimento per le truffe online

Il primo interlocutore ufficiale è la Polizia Postale, la sezione della Polizia di Stato che si occupa di crimini informatici e frodi digitali.

Puoi:

  • recarti direttamente presso il commissariato della Polizia Postale più vicino;
  • oppure iniziare la procedura online su: www.commissariatodips.it.

Ti verrà richiesto di:

  • descrivere i fatti con chiarezza;
  • allegare le prove (screenshot, email, ricevute, IBAN, profili social o siti web truffaldini);
  • identificare, se possibile, la piattaforma o il sito coinvolto.

Una volta fatta la denuncia, conserva il numero di protocollo: ti servirà se vorrai richiedere assistenza anche ad altre autorità.

Carabinieri o Polizia di Stato

Se non hai una sede della Polizia Postale nelle vicinanze, puoi anche recarti in una stazione dei Carabinieri o in un commissariato della Polizia di Stato. Le forze dell’ordine sono obbligate a raccogliere la denuncia e trasmetterla alle autorità competenti. Porta con te:

  • un documento d’identità valido;
  • una copia delle prove raccolte;
  • una sintesi chiara dell’accaduto.

Procura della Repubblica (solo in alcuni casi)

Se la truffa ha coinvolto grandi somme, è ricorrente, o presenta elementi gravi (es. ricatto, minaccia, furto di identità), puoi anche presentare esposto direttamente alla Procura della Repubblica del tuo territorio. In questi casi può essere utile farsi assistere da un avvocato.

Le autorità europee per truffe transfrontaliere

Se la truffa proviene da un soggetto residente all’estero (es. falsi investimenti in criptovalute, trading o conti offshore), è possibile anche fare una segnalazione a:

  • ECC-Net Italia (Centro Europeo Consumatori): www.ecc-netitalia.it
  • OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode): per truffe legate a fondi UE o contraffazioni.

Segnalazioni ai portali coinvolti

Se la truffa è avvenuta tramite:

  • piattaforme di annunci (Subito, eBay, Vinted)
  • social (Instagram, Facebook, TikTok)
  • app di pagamento (Revolut, Satispay, PayPal)
  • exchange crypto (Binance, Coinbase, Kraken)

…non limitarti alla denuncia alle autorità. Segnala subito anche alla piattaforma stessa l’utente coinvolto, allegando prove e dettagli. Molte aziende, soprattutto quelle regolamentate, hanno un team antifrode interno e possono bloccare l’account del truffatore o collaborare con le forze dell’ordine per rintracciarlo.

Serve davvero fare denuncia?

Sì, sempre. Anche se temi che il danno non verrà risarcito, sporgere denuncia è un atto necessario per attivare ogni altro tipo di tutela: bancaria, legale, assicurativa o informativa. È inoltre fondamentale se decidi di affidarti a un servizio come il nostro: senza denuncia formale, non possiamo agire per tuo conto.

Come aumentare le possibilità di recuperare il denaro perso

Dopo aver sporto denuncia, il passaggio successivo è cercare – nei limiti del possibile – di recuperare quanto perso. In questa fase è fondamentale agire in fretta, perché i tempi sono un fattore chiave: più passa il tempo, più il truffatore ha possibilità di far sparire il denaro.

Vediamo cosa puoi fare concretamente per aumentare le probabilità di recupero.

Bloccare o revocare il pagamento (se ancora possibile)

Se hai pagato con bonifico bancario, carta di credito, PayPal, o altre app di pagamento, contatta immediatamente l’assistenza del tuo istituto. Alcuni metodi consentono la revoca del pagamento se ancora in fase di autorizzazione o con valuta differita.

In particolare:

  • Se hai usato una carta di credito, puoi avviare una procedura di chargeback, soprattutto in caso di truffe su acquisti online non andati a buon fine.
  • Se hai usato PayPal, puoi aprire una contestazione per pagamento non autorizzato o “bene non ricevuto”.
  • Se hai pagato tramite bonifico SEPA, puoi tentare un recall del bonifico tramite la banca, ma funziona solo se il beneficiario non ha già prelevato o trasferito i fondi.

Non aspettare: il recupero è possibile solo nei primissimi giorni.

Richiedere assistenza alla banca o al PSP (Payment Service Provider)

Se la truffa ha avuto luogo tramite un intermediario autorizzato (banca, neobank, piattaforma di pagamento), segnala subito l’accaduto. In molti casi la banca è tenuta – secondo il Regolamento PSD2 – a collaborare per l’individuazione del beneficiario e, se ci sono state negligenze nella verifica del destinatario, può essere chiamata in causa.

Ricorda: è tuo diritto chiedere il nome dell’istituto ricevente, il conto beneficiario e, se possibile, inoltrare una richiesta formale di blocco fondi.

Segnalazione al portale Basta Truffe

Per i casi in cui non sei riuscito a recuperare nulla con gli strumenti ordinari, puoi affidarti al nostro team.

Attraverso il portale Basta Truffe offriamo:

  • un’analisi gratuita del caso;
  • supporto nella redazione e invio di segnalazioni multiple a banche, PSP, Polizia Postale e piattaforme digitali;
  • un’assistenza coordinata per il recupero fondi in collaborazione con i tuoi legali o con professionisti di fiducia;
  • una banca dati aggiornata su indirizzi crypto, IBAN e mittenti sospetti, utile per identificare truffe seriali.

Il nostro obiettivo non è solo quello di aiutarti a recuperare il possibile, ma anche a bloccare il truffatore, per evitare che colpisca altre persone.

Quando interveniamo noi?

Nel momento in cui:

  • hai già sporto denuncia (o sei pronto a farlo);
  • hai documentazione dettagliata di quanto accaduto;
  • la truffa è avvenuta su piattaforme riconoscibili e non anonime (es. crypto wallet senza KYC sono casi borderline, ma valutabili).

Ci occupiamo anche di centralizzare tutte le comunicazioni e rilanciare le segnalazioni verso le autorità e le piattaforme, in modo da aumentare le probabilità di successo.

Chi avvisare oltre alla Polizia Postale

Molti pensano che, dopo aver sporto denuncia, il lavoro sia finito. In realtà, ci sono altri enti e soggetti da contattare, sia per aumentare le possibilità di recupero, sia per evitare che altri cadano nella stessa trappola.

Vediamo i principali.

1. La tua banca o istituto di pagamento

Se non lo hai già fatto, contattali subito. Chiedi esplicitamente:

  • di avviare una procedura di blocco fondi se il bonifico è recente;
  • di fornire informazioni sul conto destinatario (intestatario, banca ricevente, Paese);
  • se possibile, di inoltrare una segnalazione interna al loro reparto antifrode.

In alcuni casi, la banca può avviare un’indagine interna e collaborare con l’istituto ricevente.

2. Il gestore del sito o della piattaforma dove è avvenuta la truffa

Se sei stato truffato su un marketplace (es. Subito, Facebook, Amazon, eBay), segnala immediatamente il profilo o l’inserzione. Lo stesso vale per broker online, exchange di criptovalute, e app finanziarie.

Molte piattaforme hanno un form di “segnalazione abuso” o un’email dedicata al dipartimento legale. È importante fornire screenshot, chat, ricevute di pagamento e ogni altro dettaglio utile.

3. L’IVASS, la CONSOB o la Banca d’Italia (in caso di truffe finanziarie)

Se ti hanno proposto falsi investimenti, finti fondi, o intermediari non autorizzati, puoi inviare una segnalazione all’ente competente:

  • IVASS → per assicurazioni truffaldine o polizze fake.
  • CONSOB → per broker o società d’investimento non abilitate.
  • Banca d’Italia → per attività bancarie o di raccolta del risparmio non autorizzate.

Le autorità spesso pubblicano elenchi neri aggiornati con i nomi dei truffatori segnalati, e la tua segnalazione può contribuire ad allertare gli altri utenti.

4. Il Garante per la Privacy (in caso di furto d’identità)

Se il truffatore ha utilizzato dati personali o documenti falsificati a tuo nome (es. per aprire conti, profili social, numeri di telefono), puoi fare una segnalazione formale al Garante per la protezione dei dati personali. In alcuni casi si può richiedere l’oscuramento di contenuti online legati alla tua identità.

5. L’AGCOM o l’AGCM (per truffe commerciali e pubblicitarie)

Se la truffa è avvenuta tramite pubblicità ingannevole, email truffaldine, siti clone o finti articoli sponsorizzati, è possibile segnalare il tutto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Anche l’AGCOM, che si occupa di comunicazioni, può intervenire su SMS truffa, numeri fasulli o tentativi di phishing via telefonata.

6. La tua assicurazione (se prevista una tutela legale)

Alcune polizze casa, RC professionali o specifiche coperture cyber includono la tutela legale in caso di truffe online. Verifica se hai diritto all’attivazione di un avvocato o al rimborso di alcune spese legali.

7. Noi di Basta Truffe

Infine, puoi centralizzare tutte queste segnalazioni attraverso il nostro supporto. Conosciamo già i riferimenti diretti degli enti più importanti, e ti aiutiamo ad evitare errori formali o omissioni nei moduli.

Attenzione alle finte società di recupero crediti

Dopo una truffa online, sei particolarmente vulnerabile: hai appena perso dei soldi, sei emotivamente scosso, e cerchi soluzioni rapide per recuperarli.

È proprio in questo momento che agiscono le cosiddette recovery scam, ovvero truffe che fingono di aiutarti… per truffarti di nuovo.

Come funzionano?

Ricevi un’email, una chiamata o un messaggio su WhatsApp da chi si presenta come:

  • un avvocato internazionale specializzato in truffe online;
  • un recupero crediti autorizzato da autorità europee;
  • un incaricato di una banca centrale o di un fondo vittime truffa.

Spesso mostrano documenti falsi o dicono di collaborare con la polizia.

Ti promettono che i tuoi soldi si possono recuperare, ma per “attivare la procedura” ti chiedono:

  • una parcella anticipata (per spese legali, bolli o “apertura pratica”);
  • i tuoi dati bancari o, peggio, le credenziali del conto online;
  • oppure ti dicono di installare un software per “verificare l’attività bancaria” (che in realtà è un accesso remoto al tuo PC).

Il risultato? Perdi altri soldi. E, in molti casi, vengono compromesse anche le tue credenziali bancarie.

Come riconoscerle

Ecco alcuni segnali tipici:

  • L’indirizzo email è generico (es. @gmail.com, @legalmail.it, @consultant.com).
  • Nessuna sede legale verificabile.
  • Siti internet recenti, senza dati fiscali o con contenuti copiati.
  • Scrivono o parlano in un italiano incerto, spesso con errori grammaticali.
  • Ti mettono fretta, dicendo che “hai pochi giorni per recuperare” o “l’autorità bloccherà tutto”.

Cosa fare se vieni contattato

  • Non pagare nulla in anticipo.
  • Non fornire credenziali né installare software su richiesta.
  • Fai una verifica online sull’ente o la persona: cerca recensioni, confronta i dati fiscali.
  • Se hai dubbi, contattaci tramite Basta Truffe: ti aiutiamo a distinguere tra chi può davvero darti supporto e chi vuole solo approfittare di te.

Si possono recuperare i soldi persi in una truffa online?

È la domanda più comune – e più delicata – dopo essere stati truffati.

La risposta breve è: dipende.

Dipende da che tipo di truffa hai subito, da quanto tempo è passato, da come hai effettuato il pagamento e da quanto hai documentato l’accaduto.

Vediamo i casi principali.

Se hai pagato con carta di credito o debito

Hai qualche possibilità in più, soprattutto se agisci in fretta.

  • Puoi richiedere un chargeback (rimborso) tramite la tua banca o l’emittente della carta, motivandolo come transazione fraudolenta.
  • Questo vale soprattutto se la transazione è ancora pendente o è avvenuta da meno di 30 giorni.
  • Devi allegare prove: screenshot, conversazioni, IBAN o nome del beneficiario, e una denuncia formale già presentata alle autorità.

Attenzione: non tutte le banche accettano la richiesta, e in certi casi possono rifiutarla se ritengono che tu abbia autorizzato volontariamente il pagamento.

Se hai effettuato un bonifico

Recuperare un bonifico è molto più complicato.

  • Se il bonifico è stato fatto da meno di 24 ore, puoi tentare un blocco urgente tramite la tua banca.
  • Oltre le 24 ore, il denaro potrebbe essere già stato spostato su altri conti (spesso esteri), rendendo quasi impossibile il recupero tramite canali bancari.
  • Anche in questo caso, è fondamentale fare subito denuncia e fornire alla banca tutti i dati utili (IBAN, beneficiario, causale, ecc.).

Se hai pagato con criptovalute

In questo caso, il recupero è estremamente difficile.

  • Le criptovalute, come Bitcoin o Ethereum, non hanno un ente centrale a cui rivolgersi per bloccare o annullare una transazione.
  • Se i fondi sono finiti su wallet anonimi o mixer (strumenti per nascondere le tracce), le probabilità di risalire al truffatore sono quasi nulle.
  • Esistono strumenti investigativi blockchain, ma sono costosi e richiedono l’intervento di specialisti.

Se hai pagato in contanti o tramite ricariche

Questi sono i casi più critici: il recupero è praticamente impossibile, salvo che si riesca a identificare fisicamente il truffatore (molto raro).


In sintesi: nella maggior parte dei casi, non esistono soluzioni miracolose per recuperare i soldi persi.

Ma una cosa è certa: agire subito, con metodo, e con il supporto di chi ha esperienza, può fare la differenza tra una perdita certa e una possibilità concreta di recupero.

Cosa fare subito dopo una truffa per limitare i danni

Se hai appena scoperto di essere stato truffato online, ogni minuto conta.

La rapidità con cui reagisci può determinare se riuscirai o meno a limitare i danni – economici e psicologici.

Ecco cosa fare immediatamente, passo dopo passo.

Blocca i pagamenti e avvisa la banca

Contatta subito la tua banca o l’ente con cui hai effettuato il pagamento. Spiega che si tratta di una truffa e chiedi il blocco della transazione o l’attivazione della procedura di chargeback (se applicabile).

Fornisci:

  • Dati della transazione (importo, IBAN o carta, beneficiario)
  • Data e ora
  • Motivazione: truffa subita

Nel caso di criptovalute, purtroppo non esiste alcun blocco, ma è comunque utile salvare l’indirizzo del wallet truffatore.

Cambia subito le password

Se durante la truffa hai inserito dati di accesso a portali bancari, email o social, cambia immediatamente le password.

Utilizza password uniche e robuste, evitando quelle già usate in altri servizi.

Meglio ancora: attiva l’autenticazione a due fattori (2FA) su tutti gli account importanti.

Salva prove e conversazioni

Raccogli tutte le informazioni possibili:

  • Screenshot delle chat, email, siti, inserzioni
  • Ricevute di pagamento o estratti conto
  • URL della pagina truffaldina (se ancora online)
  • Eventuali numeri di telefono, email o nominativi coinvolti

Tutte queste informazioni saranno utili per sporgere denuncia e segnalare il fatto alle autorità o ai servizi di tutela.

Non rispondere più al truffatore

Molti truffatori provano a ricontattare la vittima, anche dopo che la truffa è stata scoperta, con promesse di rimborso o pressioni emotive.

Non rispondere. Blocca contatti, numeri e email.

Ogni ulteriore comunicazione può compromettere le indagini o esporre a nuovi rischi.

Attenzione alle “truffe nella truffa”

Esistono società o individui che promettono “recuperi garantiti” in cambio di una parcella iniziale.

Quasi sempre si tratta di una seconda truffa, costruita proprio sulle vulnerabilità di chi ha già subito un danno.

Diffida da chi garantisce risultati certi o chiede pagamenti anticipati senza contratto o referenze verificabili.

A chi denunciare una truffa online: enti e canali ufficiali

Dopo aver raccolto tutte le prove e messo in sicurezza i tuoi account, è il momento di denunciare l’accaduto.

Farlo non solo è fondamentale per provare a recuperare il danno, ma anche per impedire che altri cadano nella stessa trappola.

Vediamo a chi puoi rivolgerti in modo concreto.

Polizia Postale

È il principale referente per tutte le truffe online in Italia.

Hai due opzioni:

  • Sporgere denuncia in presenza, presso il commissariato di Polizia più vicino.
  • Segnalare online, tramite il sito ufficiale: www.commissariatodips.it

Nel secondo caso, puoi inviare una segnalazione formale (non è una denuncia penale, ma può far scattare un’indagine).

Cosa serve: documento d’identità, descrizione precisa dei fatti, prove digitali raccolte (screenshot, email, numeri IBAN, siti web, ecc.).

Carabinieri o Polizia di Stato

Puoi anche scegliere di recarti direttamente presso:

  • Una stazione dei Carabinieri
  • Un commissariato di Polizia di Stato

E sporgere denuncia querela. È utile specificare che si tratta di truffa informatica, ai sensi dell’art. 640 del Codice Penale, o in alternativa di frode informatica (art. 640-ter c.p.).

La denuncia è gratuita e può essere sporta anche contro ignoti.

Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali

Se durante la truffa sono stati utilizzati o sottratti i tuoi dati personali (email, documento, numero di telefono), puoi presentare un reclamo al Garante Privacy:

Sportelli anti-truffa delle associazioni dei consumatori

Alcune associazioni offrono supporto e mediazione tra vittime e istituti finanziari. Tra le più attive:

  • Altroconsumo
  • Codacons
  • Adiconsum
  • Federconsumatori

In molti casi possono aiutarti a scrivere i reclami e richiedere rimborsi.

Servizi legali professionali

Se la somma persa è rilevante o hai già denunciato senza ottenere risultati, può essere utile rivolgersi a un professionista esperto in truffe online.

Noi di Athena SCF, tramite il servizio “Basta Truffe”, ti aiutiamo a:

  • Analizzare il caso
  • Redigere documenti e lettere formali
  • Interfacciarci con le autorità competenti
  • Avviare percorsi di tutela, recupero fondi o mediazione

Cosa non fare dopo una truffa online

Quando si subisce una truffa, la prima reazione è spesso dettata dall’emotività: rabbia, senso di colpa, ansia di recuperare il denaro. Ma proprio in questi momenti è facile peggiorare la situazione con decisioni impulsive. Ecco gli errori più comuni da evitare assolutamente.

Non tentare di “trattare” con il truffatore

Può capitare che il truffatore torni a contattarti, magari fingendo di essere pentito, o proponendo un risarcimento in cambio di ulteriori somme. È una tecnica ben nota, chiamata “double-dip scam”: lo scopo è estorcerti ancora più denaro.

Una volta identificato come truffatore, ogni contatto deve essere interrotto immediatamente.

Non affidarti a chi promette miracoli

Attenzione a pseudo-recuperatori o agenzie online che si propongono di recuperare i soldi dietro compenso anticipato. In molti casi si tratta di secondarie truffe, che approfittano della fragilità delle vittime.

Nessun professionista serio chiederà un pagamento anticipato senza una prima analisi gratuita del caso.

Non cancellare email, chat o documenti

Per quanto possa sembrare doloroso rivederli, tutti i messaggi e le comunicazioni ricevute possono rappresentare prove preziose. Cancellarli significa compromettere la possibilità di ricostruire l’accaduto.

Conserva tutto in formato digitale e, se possibile, fai un backup sicuro su cloud o su un hard disk esterno.

Non agire senza un piano

Sporgere denuncia è importante, ma deve essere fatto nel modo giusto, con i documenti e le prove adeguate. Meglio prendersi qualche giorno per preparare tutto con ordine, piuttosto che correre il rischio che la denuncia venga archiviata per mancanza di elementi utili.

Il nostro servizio Basta Truffe nasce proprio per aiutarti in questo, offrendoti un piano d’azione personalizzato, basato sulla tua situazione.

Come aumentare le probabilità di recupero del denaro

Recuperare i soldi persi in una truffa online non è semplice, ma nemmeno impossibile. Esistono alcuni passaggi fondamentali che possono aumentare le possibilità di rimborso, soprattutto se si agisce in tempi rapidi e con le giuste modalità.

Avvisa subito la banca o l’istituto di pagamento

Se hai effettuato un bonifico, un pagamento con carta o un trasferimento tramite app (es. PayPal, Revolut, Wise), contatta immediatamente il servizio clienti. Più tempo passa, più sarà difficile bloccare o revocare la transazione.

In alcuni casi, se segnali tempestivamente la frode, la banca può avviare una procedura di “chargeback” o richiedere l’annullamento del bonifico.

Prepara una segnalazione dettagliata

Quando contatti la banca, è importante fornire tutti i dati essenziali:

  • Data e ora del pagamento
  • IBAN o destinatario del bonifico
  • Descrizione della truffa
  • Eventuali allegati: email, screenshot, chat

Più il tuo racconto è chiaro, più l’istituto sarà in grado di valutare se ci sono gli estremi per un rimborso o per bloccare i fondi destinati a un conto sospetto.

Sporgi denuncia alle autorità competenti

Anche se non è garanzia di rimborso diretto, la denuncia è un passo fondamentale per attivare le indagini e tutelarti legalmente. Alcune banche, infatti, richiedono copia della denuncia per avviare le pratiche di recupero.

Puoi farla online sul sito della Polizia Postale oppure recarti presso una caserma dei Carabinieri o un commissariato di Polizia.

Valuta un’azione collettiva o legale

Se scopri che altre persone sono state truffate dallo stesso soggetto, si può valutare un’azione legale congiunta. Questo rafforza il peso della denuncia e può portare all’apertura di un fascicolo penale da parte della Procura.

Il nostro team, tramite Basta Truffe, può aiutarti a verificare se esistono già segnalazioni simili alla tua.

Non scoraggiarti al primo rifiuto

Purtroppo, in molti casi le banche rifiutano i rimborsi in automatico. Ma questo non significa che tu non abbia diritto a tutela. Spesso, con una ricostruzione più precisa dei fatti, oppure tramite l’Arbitro Bancario Finanziario o un legale esperto, è possibile ottenere una revisione del caso.

Come proteggerti da future truffe online

Dopo aver subito una truffa, è naturale sentirsi smarriti o diffidenti. Ma è proprio questo il momento giusto per imparare dagli errori e proteggersi con consapevolezza. Prevenire è sempre più efficace che inseguire un rimborso.

Forma la tua “cultura digitale”

Il primo strumento di difesa è la conoscenza. Non serve essere esperti informatici per riconoscere segnali di pericolo. Bastano alcune abitudini sane:

  • Diffida di offerte troppo belle per essere vere
  • Verifica sempre il sito o il mittente (controlla l’URL, la grammatica, le recensioni)
  • Non fornire dati sensibili via email, WhatsApp o telefono, nemmeno se sembrano richiesti da “autorità”

Anche una minima attenzione in più può fare la differenza.

Usa strumenti di protezione attiva

Per ridurre il rischio puoi adottare soluzioni tecnologiche che aumentano la sicurezza:

  • Attiva l’autenticazione a due fattori (2FA) su email e conti online
  • Imposta limiti di spesa giornalieri sulla carta
  • Usa carte virtuali temporanee per acquisti online
  • Salva i dati sensibili solo su strumenti sicuri e crittografati

Sono piccoli accorgimenti che limitano i danni in caso di attacco o frode.

Segnala e condividi per aiutare altri

Molte truffe online si diffondono perché le vittime non parlano o si vergognano. Ma se segnali il raggiro, puoi evitare che altre persone cadano nello stesso schema.

Puoi farlo:

  • Sulle piattaforme ufficiali (Polizia Postale, Agcom, Antitrust)
  • Nei gruppi di supporto o forum dedicati
  • Tramite il nostro servizio “Basta Truffe”, dove raccogliamo e analizziamo decine di casi ogni settimana

La condivisione è una forma di tutela collettiva.

Affidati a un supporto competente

Infine, se vuoi recuperare il denaro o ricevere aiuto per affrontare la situazione, non restare solo. Con il nostro team offriamo una valutazione gratuita del tuo caso e ti supportiamo nel contattare banche, autorità e legali esperti.

👉 Scopri di più sul servizio qui: filippoangeloni.com/basta-truffe

Chi cade in una truffa non è stupido: spesso è solo stato colto nel momento sbagliato, con la promessa giusta.

Ma da oggi, hai gli strumenti per evitare che accada di nuovo.

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