Sempre più spesso accade di essere contattati da sedicenti funzionari della FCA (Financial Conduct Authority) tramite email, messaggi WhatsApp/Telegram o telefonate con prefisso +44.
Questi soggetti si presentano come rappresentanti ufficiali, promettono guadagni sicuri o il recupero di capitali bloccati e chiedono il versamento di “tasse” o “commissioni”.
È fondamentale sapere che la vera FCA non propone investimenti, non chiede denaro e non contatta direttamente i risparmiatori.
Se sei stato contattato da una presunta FCA, magari con un numero che inizia con +44, non fidarti: si tratta quasi certamente di una truffa.
Segnalalo subito tramite il form dedicato che trovi qui: Basta Truffe – Filippo Angeloni.
Cos’è la FCA (Financial Conduct Authority)
Ruolo reale della FCA nel Regno Unito
La FCA – Financial Conduct Authority è l’ente di vigilanza indipendente che regola i mercati finanziari nel Regno Unito. Ha il compito di supervisionare banche, broker, società di investimento e operatori del trading online, garantendo trasparenza e correttezza nei confronti dei consumatori. La FCA rilascia autorizzazioni, vigila sulle società regolamentate e interviene in caso di comportamenti scorretti da parte di intermediari finanziari. Si tratta quindi di una vera e propria autorità pubblica, paragonabile in Italia alla Consob, con funzioni di controllo e protezione del risparmio.
Cosa non fa: non propone investimenti, non contatta privati per recuperi, non chiede denaro/“tasse” per sbloccare fondi
È fondamentale chiarire un punto spesso ignorato dai truffatori: la FCA non propone investimenti, non chiama i cittadini per offrire opportunità di guadagno e non si occupa di recuperare capitali persi in truffe online.
Quando ricevi email, telefonate o messaggi WhatsApp che si presentano a nome della FCA e ti chiedono di versare denaro per sbloccare fondi, pagare tasse o sostenere presunte commissioni, sei di fronte a un tentativo di truffa. La FCA non chiederà mai soldi direttamente ai risparmiatori: eventuali imposte, come le tasse sul capital gain, vanno pagate solo all’Agenzia delle Entrate italiana e solo in caso di effettivi guadagni realizzati, non certo dopo aver subito una frode.
Che cos’è la “truffa FCA”
Schema tipico: impersonation dell’Autorità + richiesta di pagamenti (tasse, commissioni AML, costi di sblocco)
La cosiddetta “truffa FCA” è una frode basata sull’impersonation, cioè sull’uso abusivo del nome e del logo ufficiale della Financial Conduct Authority. I truffatori si presentano come funzionari dell’Autorità, spesso contattando le vittime via email, telefono (con prefisso +44) o WhatsApp.
Il meccanismo è sempre lo stesso:
- annunciano di aver rinvenuto fondi o criptovalute intestati alla persona truffata;
- affermano che il capitale è bloccato su conti esteri, piattaforme di scambio o wallet;
- chiedono il versamento di una somma per presunte tasse, commissioni antiriciclaggio (AML) o costi di sblocco.
In realtà, la FCA non svolge alcuna attività di recupero fondi e non chiede mai pagamenti ai privati. Si tratta quindi di un ulteriore raggiro che sfrutta il prestigio dell’Autorità inglese per ingannare chi ha già subito perdite.
Varianti: recovery room scam (promessa di recupero perdite) e clone firm (uso di nome/denominazione di società vere)
Le truffe che si nascondono dietro la sigla FCA si presentano in diverse forme:
- Recovery room scam: i truffatori contattano persone già vittime di investimenti online fraudolenti e promettono il recupero delle somme perse, spesso in tempi brevissimi (anche 1–3 giorni). Per farlo, chiedono ulteriori pagamenti anticipati con la scusa di tasse, bolli o verifiche KYC.
- Clone firm: i criminali utilizzano i dati reali (nome, denominazione, indirizzo) di società regolarmente autorizzate dalla FCA, creando siti web falsi o profili di contatto con domini simili a quelli ufficiali. In questo modo inducono le vittime a credere di trattare con un intermediario legittimo, quando in realtà stanno versando denaro su conti controllati dai truffatori.
Entrambe le varianti hanno lo stesso obiettivo: sfruttare il marchio FCA per ottenere fiducia e carpire nuovi versamenti, aggravando le perdite subite dalle vittime.
Segnali da riconoscere
Email/domini non ufficiali (non @fca.org.uk), siti clonati, documenti su carta intestata falsa
Uno dei primi campanelli d’allarme della truffa FCA è l’utilizzo di indirizzi email falsi. La vera FCA utilizza esclusivamente il dominio ufficiale @fca.org.uk. Qualsiasi email proveniente da domini generici (es. Gmail, Yahoo, Outlook) o da indirizzi che imitano il sito originale con piccole variazioni (es. fca-uk.org, fcaoffice.com) è indice di frode.
Altro segnale ricorrente sono i siti web clonati che copiano loghi, grafiche e testi della FCA, e i documenti su carta intestata falsa, spesso mal tradotti e con errori grammaticali, creati per dare un’apparenza di ufficialità.
Contatti via telefono/WhatsApp, spesso con prefisso +44
La FCA non contatta mai direttamente i privati cittadini per proporre investimenti o per recuperare fondi. Se ricevi telefonate o messaggi improvvisi, specialmente su WhatsApp o Telegram, a nome dell’Autorità, si tratta di un tentativo di truffa.
I criminali utilizzano numeri con prefisso +44 (Regno Unito) per sembrare più credibili, ma nella maggior parte dei casi si tratta di numeri fasulli o di caller ID spoofing, cioè numeri camuffati che possono provenire da qualunque parte del mondo.
Urgenza di pagamento, promesse di recupero in 1–3 giorni, richieste di dati sensibili
Un altro segnale tipico della truffa FCA è la pressione psicologica. I truffatori spingono le vittime a pagare subito con giustificazioni come:
- “Serve una tassa per sbloccare i fondi”
- “È necessaria una commissione antiriciclaggio (AML)”
- “Devi pagare entro 24 ore o perderai il capitale recuperato”
Spesso promettono recuperi lampo in 1–3 giorni, cosa impossibile nelle procedure legali reali. Inoltre, possono chiedere dati sensibili (documenti, coordinate bancarie, wallet crypto) che verranno usati per ulteriori frodi.
Trend e casi recenti (perché il fenomeno cresce)
Dati/alert: aumento delle segnalazioni di FCA impersonation e crypto scam; metodo ricorrente “abbiamo recuperato fondi dal tuo wallet”
Negli ultimi anni la Financial Conduct Authority ha pubblicato diversi alert ufficiali sul fenomeno delle truffe che sfruttano il suo nome. Le segnalazioni di cittadini e investitori truffati sono in forte crescita, in particolare nell’ambito delle criptovalute.
Lo schema più diffuso è quello dell’impersonation: i criminali si presentano come funzionari FCA e contattano direttamente le vittime, spesso già raggirate in precedenza. La formula tipica è questa:
- comunicano che la FCA avrebbe recuperato fondi o criptovalute intestati all’investitore;
- affermano che il denaro si trova “bloccato” presso un exchange, un conto estero o un wallet digitale;
- chiedono il pagamento immediato di una somma per presunte spese di gestione, commissioni antiriciclaggio o tasse di sblocco.
Si tratta a tutti gli effetti di una seconda truffa, che sfrutta la speranza di rientrare in possesso del capitale perduto. Il ricorso a strumenti come email false, documenti su carta intestata contraffatta e persino intelligenza artificiale per simulare firme o timbri rende questi raggiri sempre più convincenti.
La stessa FCA ha ribadito che non contatta mai direttamente i privati per proporre investimenti o per recuperare capitali persi: qualunque messaggio di questo tipo è un chiaro segnale di frode.
Come verificare se è una truffa
Usa il Warning List / Firm Checker per società e contatti sospetti
La FCA mette a disposizione degli utenti due strumenti ufficiali: la Warning List, che raccoglie le segnalazioni di società sospette e non autorizzate, e il Firm Checker, che permette di verificare se un intermediario finanziario è realmente registrato. Prima di affidare denaro a un presunto broker o a chi si presenta come “funzionario FCA”, è fondamentale consultare questi strumenti per accertarsi della reale esistenza e autorizzazione dell’operatore.
Contatta la FCA solo tramite canali ufficiali (mai pagare anticipi; la FCA non offre servizi di recupero fondi)
La vera Financial Conduct Authority non contatta i privati per proporre investimenti né per recuperare fondi. Se ricevi una chiamata, una mail o un messaggio che ti chiede di versare un anticipo per sbloccare capitali o per pagare presunte tasse, si tratta senza dubbio di una truffa.
Qualsiasi comunicazione ufficiale deve passare esclusivamente attraverso i canali istituzionali FCA, disponibili sul sito fca.org.uk.
Controlli pratici: FRN incrociato, dominio email, numeri pubblicati sul sito ufficiale, nessun contatto via app di messaggistica
Per proteggerti dalla truffa FCA è utile adottare alcune verifiche pratiche:
- controlla sempre il FRN (Firm Reference Number) della società e incrocialo con il database FCA;
- diffida di email che non provengono dal dominio ufficiale @fca.org.uk;
- verifica i numeri di telefono sul sito ufficiale: se non corrispondono, si tratta di spoofing;
- ricorda che la FCA non utilizza WhatsApp, Telegram o altre app di messaggistica per comunicare con gli investitori.
In caso di dubbio, la regola è semplice: non versare denaro e contatta direttamente la FCA attraverso i suoi canali ufficiali.
Cosa fare subito se ti hanno contattato
Non inviare denaro né documenti; salva prove (email, numeri, IBAN/wallet)
Se ricevi un contatto da qualcuno che si presenta come FCA, la prima regola è semplice: non inviare mai denaro né documenti personali. Non fornire copie di carte d’identità, codici fiscali, credenziali bancarie o indirizzi di wallet crypto.
È invece fondamentale salvare tutte le prove: email ricevute, numeri di telefono utilizzati, IBAN o indirizzi wallet indicati dai truffatori. Questi elementi possono rivelarsi preziosi per un’eventuale azione legale o per le indagini delle autorità.
Segnala alla FCA (Report a scam) e alle autorità italiane competenti; valuta assistenza legale specializzata
Il passo successivo è segnalare l’accaduto. Puoi utilizzare la funzione “Report a Scam” presente sul sito ufficiale della FCA e, parallelamente, rivolgerti alle autorità italiane competenti (Polizia Postale, Guardia di Finanza).
Se sei già caduto in una truffa o hai dubbi su come muoverti, è consigliabile valutare il supporto di un avvocato specializzato in truffe online e crypto. Un professionista può aiutarti a formalizzare le denunce, avviare richieste di tracciamento dei flussi e ridurre i rischi di cadere in ulteriori frodi.
Se hai già pagato: contatta banca/emittente carta, segnala transazioni, verifica eventuale blocco/chargeback quando possibile
Se purtroppo hai già effettuato un pagamento, è importante agire rapidamente:
- contatta subito la tua banca o l’emittente della carta di credito per segnalare la transazione sospetta;
- chiedi se è possibile avviare una procedura di blocco o chargeback;
- segnala le operazioni alle autorità competenti per aumentare le possibilità di tracciamento.
Agire tempestivamente può fare la differenza tra una perdita definitiva e la possibilità, anche se non sempre semplice, di tentare un recupero.
Fisco: attenzione alle false “tasse per sbloccare i fondi”
Uno dei trucchi più diffusi usati dai truffatori è richiedere il pagamento di presunte tasse o commissioni per sbloccare i fondi o i guadagni maturati.
👉 È importante chiarire: queste richieste sono sempre false.
Dal punto di vista fiscale italiano:
- Non si pagano imposte su perdite o su somme mai effettivamente incassate.
- Le tasse (ad esempio sul capital gain) si applicano solo quando c’è un reale guadagno realizzato.
- Se sei stato vittima di una truffa, non esiste alcun obbligo fiscale collegato al “recupero” del capitale sottratto.
Diverso è il caso di chi, nel contesto della frode, ha aperto conti correnti o rapporti all’estero: anche se i soldi sono stati persi, può essere comunque necessario dichiararne l’esistenza nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. In queste situazioni è bene confrontarsi con un commercialista e allegare, se possibile, la denuncia penale che dimostri la natura fraudolenta dell’operazione.
Ricorda: nessuna autorità, inclusa la FCA, ti chiederà mai di versare tasse per sbloccare fondi. Si tratta di un segnale inequivocabile di truffa.
Come (provare a) recuperare i soldi senza cadere in una seconda truffa
Prima di tutto richiedi una consulenza tramite il form che trovi qui.
Ti forniamo aiuto in tutte le seguenti procedure.
Percorso realistico: raccolta prove, tracciamento flussi, segnalazioni, assistenza legale/forense
Recuperare i soldi persi in una truffa online è un percorso difficile, ma in alcuni casi possibile. La prima cosa da fare è raccogliere tutte le prove disponibili: email, messaggi, numeri di telefono, IBAN o wallet crypto, screenshot delle piattaforme utilizzate.
Successivamente è fondamentale presentare una denuncia alle autorità competenti e valutare il supporto di un avvocato esperto in truffe finanziarie e criptovalute. Con l’aiuto di professionisti e consulenti forensi è talvolta possibile ricostruire i flussi di denaro, segnalare gli account utilizzati e collaborare con banche o exchange per bloccare ulteriori movimenti.
Si tratta di un percorso che richiede tempo e pazienza, ma è l’unico approccio concreto per tentare un recupero.
Evita i “recupero fondi garantito”: sono quasi sempre recovery room scams
Dopo una prima frode, molti truffatori ricontattano le vittime proponendo un presunto servizio di recupero fondi garantito. Si tratta delle cosiddette recovery room scams, ossia truffe nella truffa.
Il copione è sempre simile: ti assicurano di poter recuperare rapidamente il capitale perso, spesso spacciandosi per FCA o per studi legali collegati ad autorità internazionali, e ti chiedono un anticipo per “sbloccare” i fondi. Una volta pagato, spariscono nuovamente.
È importante ricordare che nessuna autorità ufficiale o agenzia seria garantisce il recupero dei soldi in pochi giorni. Diffida sempre da chi promette risultati certi e immediati: nella maggior parte dei casi si tratta solo di un secondo tentativo di frode.
FAQ rapide
- La FCA può chiamarmi su WhatsApp o chiedere denaro?
No. La Financial Conduct Authority non contatta i cittadini tramite WhatsApp, Telegram o altri canali informali e non richiede mai pagamenti diretti. - Come verifico se un’email FCA è autentica?
Deve provenire esclusivamente dal dominio ufficiale @fca.org.uk. Diffida di email da Gmail, Outlook o domini simili e ricorda che la FCA non chiederà mai password o denaro via email. - Cos’è una clone firm e come si smaschera?
È una società falsa che utilizza nome, indirizzo o numero di registrazione (FRN) di un intermediario reale. Per smascherarla bisogna incrociare i dati con il registro ufficiale FCA. - Cosa significa recovery room scam?
È una truffa nella truffa: i criminali contattano vittime di precedenti frodi promettendo di recuperare i soldi persi, ma chiedono ulteriori somme di denaro in anticipo. - Dove posso segnalare un sospetto?
Tramite il modulo ufficiale “Report a Scam” sul sito della FCA, oltre che alle autorità italiane competenti.